RITORNO ALLA VIGNA 2025

Masi e Casali, Monasteri e Castelli – dove nasce il buon vino

9 serate per scoprire il vino e il suo paesaggio

ogni Giovedì sera di Ottobre e Novembre

A cena con i Viticultori

9 serate per conoscere alcuni protagonisti della viticultura Italiana, custodi del delicato quanto prezioso paesaggio collinare, cantori dell’Inno della Terra verso il Cielo, come disse il grande Gino Veronelli

Inizio percorso ore 20:00

Prima della cena

All’interno di un ampio salone, il granaio, verrete condotti attraverso un percorso iconografico alla riscoperta della viticoltura dell’Abbiatense, tradizione ripresa da Cascina Caremma con il re-impianto di un vigneto nel 2003.
La coltivazione della vite era diffusissima in tutta la Pianura Padana e perfino nel Milanese, una delle tante “Storie Dimenticate” dell’agricoltura.
Dalla Vigna di Leonardo di fronte a Santa Maria delle Grazie, ai numerosissimi Torchi e Cantine per la vinificazione disseminati in tutto il territorio, numerosi elementi testimoniano una presenza così importante da influenzare anche il linguaggio (in dialetto milanese “andà alla vigna” come sinonimo di “andare in
campagna”).

Durante la cena

Ogni giovedì sarà dedicato ad una cantina, un viticoltore sarà presente in a sala far degustare i propri vini.
Un modo unico e straordinario per conoscere direttamente i Vignaioli e i loro Vini

Tra il Primo e il Secondo

Un breve ma intenso incontro a tu per tu con i viticultori della serata nella sala granaio per conoscere, con l’ausilio di
una proiezione, la “bellezza” delle loro Vigne

Giovedì 2 Ottobre

Tenuta Travaglino – Pavia

Da cantina innovativa a località enoturistica.

Travaglino è una delle più antiche realtà vitivinicole dell’Oltrepò Pavese che oggi coltiva oltre 80 ettari di vigneto immersi in un paesaggio rurale e boschivo di incontaminata bellezza.

Travaglino è anche un piccolo borgo, da sempre animato da persone che si sono dedicate al vino e che ancora oggi abitano all’interno della Tenuta.

Visita Tenuta Travaglino

Oggi l’Oltrepò è una delle realtà agricole più affascinanti del nostro paese. Al centro di esso si trova Canneto Pavese, dove la coltivazione della vite per la produzione di vino è una tradizione millenaria.
I vigneti si estendono su una fascia collinare tra la Valle Versa e la Valle Scuropasso, ad un’ altitudine compresa tra i 129 e i 280 metri.

I terreni e i cultivar

Terreni in forte pendenza e colline interamente vitate della zona di Canneto Pavese distinguono la nostra zona dal resto dell’ Oltrepò Pavese e  caratterizzano la produzione vinicola, tanto che le Denominazioni d’Origine Controllata Sangue di Giuda e Buttafuoco, per disciplinare sono permesse solo in alcune zone dell’Oltrepò, per la maggior parte comprese nel territorio del comune di Canneto Pavese.

Nei quasi 500 ettari di vigneti, le cultivar più diffuse sono a bacca rossa, anche se nelle zone più alte delle colline si coltivano anche uve bianche.

Giovedì 16 Ottobre

Freccia Rossa

– Pavia –

Visita la cantina

Lavoriamo in biologico, da sempre vinifichiamo solo le nostre uve, ne seguiamo il percorso passo passo durante tutto l’anno e le vendemmiamo solo a mano e in cassetta. Ci mettiamo la massima cura perché sappiamo che ci vuole un’uva di alta qualità per fare un vino buono.

Cerchiamo di esprimere il nostro territorio attraverso i nostri vini, lavoriamo i vitigni autoctoni come croatinabarbera e uva rara e quelli che sono arrivati in Oltrepò Pavese più tardi, ma che vi hanno eletto dimora, come pinot nero e riesling renano.

 l’antica tradizione agricola del territorio dell’Alto Piemonte

I vigneti condotti tra Sizzano e Ghemme sono suddivisi nelle varietà autoctone di Nebbiolo (il nome locale è Spanna), Vespolina (detta anche Ughetta) e Uva Rara (detta anche Bonarda Novarese).

La nostra Azienda è il punto di riferimento della DOC SIZZANO, prodotta secondo le tecniche stabilite dal disciplinare della storica Doc.
Di grande supporto dal punto di vista enologico Maurizio Forgia, enologo Piemontese, di grande esperienza e competenza che ha saputo attraverso una sapiente ricerca innovativa, migliore negli anni la qualità dei vini Paride Chiovini. L’impegno costante di tutti, è fondamentale per produrre vini, in cui si rispecchiano i valori dell’Alto Piemonte.

L’Alto Piemonte è rappresentato dalle denominazioni DOC e DOCG, un’area plasmata dagli effetti del Supervulcano, caratterizzata da colline di grande bellezza forse ancora parzialmente da scoprire dal variegato mondo dei winelover.

Totalmente convertita in regime biologico dal 2016, con la preziosa consulenza dell’enologo Massimo Gigola, oggi Le Corne si estende lungo una trentina di ettari vitati. Un contesto ricco di storia, attrezzature all’avanguardia e un terroir adatto a produzioni di eccellenza.

In terra bergamasca i segni della grande enologia italiana.

Ai margini della Valcalepio, separata dalla Franciacorta dal corso del fiume Oglio, la nostra è una realtà vitivinicola che dal punto di vista toponomastico viene menzionata fin dal 1400.”

Il vigneto del convento

I filari, coltivati sui terrazzamenti sorretti da secolari muri in pietra, si trovano lungo i pendii delle Alpi Retiche tra i 400 e i 600 metri con esposizione a sud. Poggiano su un suolo prevalentemente roccioso e sabbioso formato da detriti di origine glaciale e seguono l’andamento est- ovest, ovvero a girapoggio, per incrementare l’esposizione solare e agevolare le pratiche agronomiche. La selezione dei cloni migliori di Nebbiolo, vitigno autoctono della Valtellina e dal patrimonio genetico incomparabile, determina la finezza e la purezza di espressione dei vini prodotti grazie all’esperienza, alla meticolosità, alla pazienza e all’umiltà del produttore che impara dalla natura.

L’Azienda Biologica FIORANO è situata a Cossignano, nel cuore della provincia di Ascoli Piceno, nel sud delle Marche,  zona rinomata per l’alta qualità dei suoi vini. Una ristretta area di comuni del piceno, tra cui Cossignano, è la zona di produzione elettiva della DOC Rosso Piceno superiore e della DOCG Offida Pecorino.

Il vigneto è situato tra dolci colline a soli 15 km dal mare Adriatico e a circa 50 km dagli Appennini e dal parco Nazionale dei Monti Sibillini. L’ottimo punto d’incontro tra brezze marine ed escursioni termiche dell’Appennino contribuiscono a determinare un terroir esclusivo che consente di ottenere vini di pregio.

“Nel rispetto della territorialità e delle tradizioni, coltiviamo vitigni autoctoni quali Sangiovese, Montepulciano, Pecorino utilizzando solo uve di nostra produzione.”

Il metodo di vinificazione di Castello di Stefanago si basa sulla comprensione di ogni annata, al fine di accompagnare le uve a diventare la migliore espressione di quell’anno.

E’ una collaborazione con la natura, basata sull’osservazione e sul tempismo.
I nostri vini variano leggermente di anno in anno, perché riflettono l’essenza della nostra filosofia di vinificazione naturale.

​Ogni anno, creiamo un piano di raccolta e produzione ad hoc per gestire al meglio ciò che la natura offre e assicurare la produzione di vini di grande qualità.

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